#20 n-ego
C’è un percorso in India lungo il quale si trasporta faticosamente una noce di cocco sulla testa a rappresentare il proprio ego. Nel cocco, ben chiuso e sigillato, c’è del prezioso ghee. Giunti a destinazione, tutti i cocchi, a milioni, vengono aperti, il ghee mescolato e ridistribuito.
È un pellegrinaggio.
Nella serie fotografica n-ego ritraggo i volti di uomini e donne che condividono una esperienza. I loro occhi, le loro bocche sono poi scambiati, le loro persone ricombinate. Il risultato è a volte buffo, possibile, inquietante, orribile, inutile, affascinante.
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Da un punto di vista puramente visuale, le opere propongono allo sguardo un’immagine fissa che l’occhio può esplorare e decodificare a piacere attingendo, in modo soggettivo, alla sfera emozionale personale. Stupisce, tuttavia, come gli scatti rielaborati riescano (…) a delineare i contorni delle singole personalità; di come, cioè, mantengano un labile e ridondante legame con la fotografia di partenza.
da Un collage postmoderno
di Federica Guth
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